Lo zen e l’arte di sopravvivere in bicicletta
Andrea Della Rolle
Settembre 26, 2019
Prima di essere un cicloturista sono un urban cyclist. Affronto tutti i giorni 10km di strada per muovermi verso l’ufficio e altrettanti per tornare a casa. E sono particolarmente ligio alle regole del Codice della Strada, sia per mia che per l’altrui incolumità: casco sempre in testa, luce USB anteriore da 2000lumen e posteriore posizionata sul casco, catarinfrangente sul portapacchi, piccolo campanello per far percepire la mia presenza da chi non sente il mio appropinquarmi.
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Vivo in una delle città più inquinate d’Italia, Torino, che solo negli ultimi due anni ha cominciato ad investire nella mobilità sostenibile e ciclabile: intento lodevole, ma non senza critiche dagli aficionados del trasporto veicolare.
La vita di un urban cyclist è rischio continuo: pedoni che attraversano (ovviamente non sulle strisce) con smartphone in mano, veicoli parcheggiati “giusto 5 minuti” sulle piste ciclabili, altri ciclisti indisciplinati che mettono a rischio la tua incolumità.
Ed è per questo che andare in bicicletta a lavoro è arte zen, controllo della rabbia, allenamento dei riflessi: la definirei quasi un’arte marziale.
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Dato che la bicicletta, come ogni attività fisica, rilascia endorfine, è difficile che il nervosismo permanga a lungo, a differenza di chi utilizza l’automobile: ma alcune accortezze aggiuntive possono rendere il viaggio privo anche dei nervosismi dati dalle disattenzioni altrui:
- Se rispettate il Codice, eviterete i nervosismi altrui.
- Siate pazienti, il vostro mezzo vi consentirà comunque di arrivare più in fretta del 90% degli altri, coinvolti in condizioni di traffico intenso-
- La sensazione di libertà che vi dà la bicicletta è impagabile: accumulatene, vi servirà per superare al meglio la giornata.
- Non concentratevi sui rumori della bici, se c’è qualche ticchettio lo ripararete, ma su ciò che avete attorno. Ascoltate e guardate la città, osservate le persone, percepite suoni e rumori. Avete un mondo che può saturare la vostra ricerca del “bello e buono”, ma in automobile è difficile che foste in grado di percepirlo.
- Non correte (a meno che sia strettamente necessario). Un’andatura tranquilla vi leverà anche lo stress della frenesia, oltre che ridurre il sudore dato dalla fatica fisica.
- Siate voi il cambiamento (#bethechange): voi siete il tassello di quel futuro ecosostenibile che potrà garantire forse un’aria più respirabile.
- Siate orgogliosi di quello che fate
Buone pedalate a tutti!