La bicicletta nuovo volano per l’economia? Decolla la bikenomics
Andrea Della Rolle
Giugno 17, 2020
Lo avevamo auspicato in altri articoli e così è stato. Il post lockdown ha messo il vento in poppa alla mobilità ciclabile spingendo moltissime persone a scegliere la bicicletta come mezzo alternativo alla sfiducia che hanno nell’igienizzazione e rischio contagio sul TPL e al congestionamento del traffico.
Il distanziamento fisico, in primis e le politiche messe in atto dalle maggiori aree cittadine per ridurre l’uso dei mezzi pubblici e delle auto hanno fatto il miracolo: molti addirittura, ricollegano questo boom ad atmosfere neorealiste, riconducibili all’immediato dopo Guerra quando tutta l’Italia pedalava.
Anche il Governo si è impegnato molto, fra modifiche al CDS e incentivi nel nostro Paese che è il più motorizzato d’Europa.
Il boom delle vendite di biciclette è globale: negli Stati Uniti si parla del 60% in più di vendite di biciclette da commuting e 121% per quelle ricreative; nel Regno Unito sono spariti i modelli più economici; e Decathlon, per correre ai ripari, sta portando avanti politiche di NLT (noleggio a lungo termine) per venire incontro alla crescente domanda.
L’Italia, che è il primo produttore europeo di biciclette, con 1,25 miliardi di euro di fatturato, dovrebbe saper cogliere questo momento storico per imporsi come leader e favorire, oltre al bike commuting, anche il bike tourism.
Ovviamente si auspica che tale cambiamento non sia solo temporaneo, ma diventi una svolta epocale, ecocompatibile. Staremo a vedere.